Prospettive sulla realizzazione professionale
PRIMA PUNTATA
Mylia, con la sua funzione di ricerca e sviluppo, sta lavorando sul tema molto attuale della realizzazione professionale, al fine di costruire e offrire alle persone e alle organizzazioni, dei servizi che possano rispondere concretamente alle aspettative di crescita, sviluppo e di piena realizzazione professionale.
Abbiamo intervistato la Professoressa Patrizia Catellani dell’Università Cattolica di Milano. Insegna Psicologia politica, Psicologia sociale e Psicologia dell’alimentazione e degli stili di vita. La sua attività di ricerca è focalizzata sul ragionamento e sul processo decisionale. È autrice di circa centotrenta pubblicazioni internazionali e nazionali. Il profilo esteso e tutte le attività sono disponibili all’indirizzo www.patriziacatellani.com
Cosa vuol dire oggi impegnarsi per la propria realizzazione professionale?
Il periodo della pandemia e gli altri sconvolgimenti ci hanno portato a interrogarci sempre di più sul senso di quello che facciamo, e questa domanda ha assunto un ruolo sempre più importante in ambito lavorativo.
Aver avuto molteplici esperienze così diverse e dirompenti ci ha indotto a chiederci: la via che sto percorrendo è l’unica via? O ce ne sono altre? E qual è la via migliore per me, per la mia crescita e per il mio benessere?
Poiché ci interroghiamo sempre di più su questo, non solo nella vita privata ma anche in quella lavorativa, ci aspettiamo anche che i luoghi, le aziende, gli enti in cui lavoriamo ci affianchino in questo percorso di crescita e ricerca di senso.
Qual è la strada che ci troviamo di fronte?
Spesso, si tratta di costruire nuove strade inesplorate. Ci si aspetta che chi lavora con noi, ci aiutino a comprendere a che punto siamo, dove possiamo e vogliamo andare. Si va in direzione di una personalizzazione dei percorsi di sviluppo lavorativo.
Quali sono i fattori chiave?
La personalizzazione dei percorsi di sviluppo per essere realizzata compiutamente richiede la considerazione di tre importanti fattori.
Il primo fattore da considerare è la complessità delle skill psicologiche, oggi richieste in ambito lavorativo. Skill cognitive, emotive, relazionali e di comportamento che si affiancano alle competenze di dominio e le rendono pienamente utilizzabili. Oltre che sapere le cose, diviene essenziale in molti casi avere capacità di problem solving, comunicative online e offline per relazionarsi con gli/le altri/e ed equilibrio emotivo.
Il secondo fattore da tener presente è il fatto che le diverse skill si influenzano reciprocamente. Ad esempio, la capacità di risolvere problemi, magari del tutto inattesi, non è indipendente dall’equilibrio emotivo di una persone.
Il terzo fattore, forse il più importante, è la consapevolezza che siamo tutti diversi e ognuno dovrebbe poter sviluppare questa unicità.
Saremo quindi realizzati/e sul lavoro quando avremo avuto la possibilità di esprimere noi stessi/e e avremo trovato le condizioni per percorrere la direzione da noi desiderata.
Quali sono le responsabilità in ambito Organizzativo?
Chi si occupa dello sviluppo e del suo potenziale deve quindi individuare l’unicità della persona che si trova di fronte e scoprire le leve migliori per supportare quella persona nella crescita personale e lavorativa.
Nello svolgere queste attività possono avere un ruolo importante le nuove tecnologie. Le accresciute possibilità di raccolta e analisi di dati o i nuovi modelli di previsione possono essere applicati al percorso di sviluppo di molte persone, ma sono in grado anche di adattarsi alle caratteristiche di una singola persona.
In conclusione, tutto deve concorrere affinché il percorso verso la realizzazione lavorativa di ciascuno/a di noi non sia un percorso predefinito, ma al contrario un percorso continuamente negoziato e ridefinito sia da noi stessi/e, sia da chi può cooperare con noi per aumentare il nostro benessere.
Ti interessa il tema? Seguici per scoprire la prossima intervista con la Dottoressa Valentina Carfora, ricercatrice all’Università Cattolica di Milano, per comprendere la prospettiva generazionale sul tema.
Stay tuned