Prospettive sulla realizzazione professionale
Seconda Puntata
Mylia, con la sua funzione di ricerca e sviluppo, sta lavorando sul tema molto attuale della realizzazione professionale, al fine di costruire e offrire alle persone e alle organizzazioni, dei servizi che possano rispondere concretamente alle aspettative di crescita, sviluppo e di piena realizzazione professionale.
Proseguiamo la riflessione sul tema. Oggi ci confrontiamo con una Ricercatrice dell’Università Cattolica di Milano, la Dottoressa Valentina Carfora per cogliere la prospettiva generazionale sul tema.
Partiamo da come può essere definita la realizzazione professionale da chi ha un importante percorso professionale davanti a sé?
L’autorealizzazione corrisponde all’esaudimento del desiderio di diventare ciò che si è capaci di essere, attraverso il perseguimento di una missione personale in linea con i propri valori, capacità e aspirazioni.
Ciò implica il processo di piena espressione delle proprie potenzialità attraverso lo sviluppo di autonomia, competenza e relazione sociale. Questo può richiedere una certa quantità di tempo e risorse, ma alla fine porta all’essere in grado di contribuire positivamente alla propria soddisfazione personale e alla società in cui si vive, creando valore per sé e per gli altri.
Cosa vuol dire per una giovane ricercatrice o professionista impegnarsi per la propria realizzazione?
Significa mettere in atto le azioni necessarie per raggiungere i propri obiettivi di crescita personale, come l’apprendimento di nuove abilità, lo sviluppo di nuove relazioni, la creazione di nuove opportunità, ecc. Questo può richiedere una certa quantità di tempo, energia e risorse, ma alla fine porta alla soddisfazione personale.
Quando una persona si impegna per la propria realizzazione, diventa anche più in grado di contribuire positivamente alla società in cui vive, creando valore per sé e per gli altri.
Di chi è la responsabilità?
Anche se fattori esterni come il contesto sociale e culturale possono influenzare il percorso di autorealizzazione, l’individuo ne ha la piena responsabilità. Ovviamente, è sempre auspicabile il supporto di altre persone, come un mentore o un coach.
Nel mondo del lavoro o delle organizzazioni cosa si dovrebbe curare per attrarre e facilitare la crescita dei giovani?
È importante avere una visione chiara delle loro ambizioni a lungo termine, così da concordare obiettivi a breve termine che li aiutino a raggiungerli. È anche proficuo investire nella loro formazione e sviluppo personale, facilitando e promuovendo l’apprendimento di nuove competenze. Il tutto adottando una mentalità aperta e flessibile, che consenta di adattarsi ai cambiamenti e alle sfide che i giovani professionisti incontrano lungo il loro percorso. Inoltre, bisognerebbe fornire una rete di supporto solida e positiva, che includa colleghi che condividono gli stessi obiettivi e che possano offrire sostegno e incoraggiamento.
Se la realizzazione personale fosse un seme da coltivare, quali sono i presupposti che il terreno dovrebbe avere per facilitare la realizzazione professionale per un/una giovane?
Il terreno fertile per la fase della realizzazione personale è un luogo in cui ci si sente liberi di essere se stessi, di esprimere i propri pensieri e sentimenti senza paura di giudizi o critiche. A questa fase dovrebbero seguire accrescimento e sviluppo prima del germoglio e poi della pianta grazie alla formazione di sostanze provenienti dai processi interni del seme; in primis, lo sviluppo di una forte motivazione interna, che consiste nel porsi un obiettivo chiaro, un senso di direzione e scopo nella vita. Durante la crescita verso la realizzazione personale, la pianta adulta diventerà sempre più in grado di trarre nutrimento in un terreno fertile, se sarà flessibile e capace di adattarsi alle sfide quotidiane.