Viviamo in un momento storico in cui allo sviluppo delle tecnologie deve affiancarsi una rinnovata sensibilità verso i cambiamenti climatici, che costituiscono una delle più importanti sfide per la tenuta dei nostri sistemi socio-economici e per la competitività delle aziende.

Il Global Risk Report, pubblicato dal World Economic Forum e scaricabile da questo link, evidenzia tra i principali rischi a medio e lungo termine evidenzia l’incapacità di mitigare i cambiamenti climatici, con conseguenze potenzialmente disastrose nei sistemi socioeconomici globali.

Di fronte a queste dinamiche l’ONU ha individuato i 17 goal per lo sviluppo sostenibile, tra i quali si evidenzia il Goal 9 dedicato allo sviluppo di infrastrutture resilienti e a una industrializzazione inclusiva, sostenibile e capace di incentivare l’innovazione.

VIDEO: https://www.youtube.com/watch?v=0XTBYMfZyrM

Attuare politiche di efficientamento è uno dei passi obbligati, e non a caso lo stesso PNRR dedica una specifica voce alla “Rivoluzione verde e transizione ecologica” nella relativa Missione 2.

Di fronte a queste sfide globali, le aziende oggi sono chiamate a rispondere in primis attraverso un radicale efficientamento dei loro processi produttivi, che consenta loro di garantire una migliore produttività riducendo, al contempo, consumi energetici ed emissioni di sostanze inquinanti.

Tecnologie 4.0 (Iot, Cloud, AI, ecc.) e la cultura dei dati per efficientare i processi

Combinare i principi dell’efficientamento energetico con le tecnologie dell’Industria 4.0 è la chiave per favorire l’innovazione industriale e la sostenibilità. In particolare, le tecnologie digitali possono svolgere un ruolo essenziale nell’efficientamento di tutti i processi e prodott aziendali; di conseguenza quindi, anche nella riduzione dei consumi, nella carbon footprint piuttosto che nella water fooprint, ed ovviamente nel Life Cycle Assessment. In che modo tutto questo può essere attuato?

  • Introducendo nei processi industriali le tecnologie tipiche dell’industria 4.0 (Cloud, IoT, Intelligenza artificiale, Machine Learning, ad esempio);
  • Integrando piattaforme e software capaci di acquisire ed elaborare i dati generati da queste tecnologie e di fornire insight utili a orientare le strategie di business e produttive in ottica di efficientamento;
  • Favorendo lo sviluppo di una cultura organizzativa che favorisca l’introduzione delle nuove tecnologie in azienda e incentivi una adeguata cultura dei dati, attraverso iniziative di upskilling e/o reskilling che incentivino lo sviluppo di competenze interne.

Processi nel framework della sostenibilità energetica: l’ISO 50001 e l’Obbligo di Diagnosi Energetica

L’oramai noto framework di riferimento è un connubio di soluzioni che possono essere declinate a piacimento nel contesto aziendale ed organizzativo che si prende in considerazione. Il focus dell’articolo, che cade all’interno della gestione dell’energia nei vari mercati di riferimento, evidenzia un primo e necessario step: il pensiero sistemico verso l’efficientamento energetico applicato all’infrastruttura, per quindi passare alla cultura, e di conseguenza alla strategia di business.

Nei termini della sostenibilità diffusa in tutte le iniziative dell’azienda, ponendo come incipit il paragrafo precedente, si potrebbe considerare il Sistema di Gestione ISO 50001:2018 sulla Gestione dell’Energia una buona linea guida da seguire. L’ISO è pienamente integrabile con altri Sistemi di Gestione come l’ISO 9001, l’ISO 14001 e la 45001, gettando le basi per il miglioramento continuo e l’approccio sistemico della prestazione energetica. Obbiettivo della norma stessa è aiutare con un approccio diffuso alla riduzione dei costi e delle emissioni di gas serra mediante una serie di procedure, protocolli e azioni di miglioramento sulle attività sotto il controllo dell’organizzazione.

Spesso e volentieri nel contesto energetico aziendale si sente parlare in maniera non ben chiara sulla volontarietà dell’ISO 50001 e su quella di Diagnosi Energetica, facciamo chiarezza:

  • L’ISO 50001 di per sé è una norma volontaria; questa, tuttavia, permette di non effettuare l’Audit Energetico per la Diagnosi Energetica, poiché quello fatto per ottenere la certificazione è molto più stringente;
  • La Diagnosi Energetica è obbligatoria ( Lgs 102/2014) e deve essere effettuata con un Audit ogni 4 anni per le grandi aziende con:
    • Più di 250 dipendenti, nella stessa sede o in disseminati in più sedi;
    • Imprese con un fatturato annuo superiore a 50 milioni di euro e con un totale di bilancio superiore a 43 milioni di euro.

Approcciandosi comunque ad una base di miglioramento continuo, con l’implementazione delle nuove tecnologie, l’ISO 50001 rimane una normativa particolarmente interessante per approcciarsi in maniera organica a quello che è un problema particolarmente diffuso del – mancato o discontinuo – efficientamento energetico e dei costi dell’energia. Si introducono competenze, processi e figure professionali in grado di dare un effettivo supporto all’intera organizzazione, con l’oramai sempre più necessario, aiuto della tecnologia.

 

L’impegno di Mylia per favorire lo sviluppo in ambito Digital e ESG

In Mylia da tempo siamo impegnati nello sviluppo di competenze che favoriscano il processo di transizione digitale e l’attuazione dei criteri ESG nelle organizzazioni; con i nostri interventi tailor-made rispondiamo alla necessità delle imprese di assumere un ruolo davvero attivo nel promuovere il benessere dei propri dipendenti, il rispetto dell’ambiente e l’innovazione di prodotto e di processo favorita dalle nuove tecnologie.

Fabio Camilloni & Alessandro Prunesti, Learning Designer, Mylia

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