Uno dei modi migliori per conoscere le organizzazioni è partire dal conoscere le loro persone.
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Un mercato del lavoro alla continua ricerca
Si sgomita nel mondo del lavoro: si studiano strategie di attraction, si cercano soluzioni, ci si impegna per essere distintivi, per ‘arrivare prima di’, si investe in attività e campagne di employer branding, si ridisegnano processi di Onboarding, percorsi di carriera ‘agili’ e così via…tutto questo per portarsi a casa i migliori talenti!
È proprio su questi ultimi che le organizzazioni puntano i loro occhi: tutti li cercano, tutti li vogliono, lottano per conquistarli. La sfida nasce da un pensiero ‘viziato’ che porta a considerare e a percepire solo un tipo di talento, quello fatto e finito, pronto all’uso.
In realtà, e qui gli studi psicologici ci insegnano, ognuno di noi è un potenziale talento, ognuno di noi potrebbe eccellere in un determinato lavoro, contesto, attività; si tratta di un mix di combinazioni che stimolano la persona a distinguersi perché motivata e soddisfatta da un qualcosa che le riesce bene.
E allora, se le organizzazioni andassero in questa direzione? Se fosse più fruttuoso investire in una semina…lenta sì, ma con l’aspettativa di meravigliose fioriture (talenti di ogni specie)?
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Talento Chi?
“Usa il talento di cui sei in possesso: i boschi sarebbero molto silenziosi se nessun uccello cantasse ad eccezione di quelli più intonati.”
HENRY VAN DYKE
Partirei da questa riflessione e dal potere motivazionale che esprime per iniziare a parlare di talento. Il mondo del lavoro oggi ci pone continuamente di fronte a questa parola: ta-lèn-to.
Ma chi è il talento? O meglio, cosa intendono le organizzazioni per talento?
Siamo immersi in una cultura che ci porta a credere che il talento sia unicamente qualcosa di innato, una dote con la quale si nasce e che contraddistingue pochi prescelti. Facciamo fatica a pensare di poterne avere uno, magari nascosto, e a credere che con un duro lavoro, perseveranza, passione, si possa arrivare a risultati strabilianti.
Perché non credere in noi stessi e nella possibilità di essere tutti dei talenti in qualcosa?!
In questo le organizzazioni potrebbero supportarci, cambiando la loro strategia ed iniziando a ripensare ai propri employee con un atteggiamento nuovo, spronando, formando, prospettando percorsi di crescita alternativi, che permettano ad ognuno di sperimentarsi in una forma di lavoro soddisfacente e produttiva (per entrambi!)
Investire per attrarre talenti sì, ma senza perdere di vista la ‘forza’ che può scaturire dal far fiorire quelli già presenti e soprattutto non pensando che ne serva sempre uno!
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Attraction e Retention: due facce della stessa medaglia!
Parliamo spesso di attrattività, è diventata una parola chiave del nostro vocabolario, sempre più centrale e strategica nel disegno e nell’implementazione dei processi organizzativi.
Il tema dell’Employer Branding sta spopolando, ci si è resi conto della necessità di investire in termini di posizionamento, distintività, comunicazione di un sistema valoriale, di un senso di appartenenza vero e sentito, dell’importanza di lavorare su un engagement portato alla luce dagli stessi employee, i protagonisti ed i portavoce di un mondo del lavoro che è mutato e per certi versi continuerà a mutare.
Se attrarre i giusti candidati resta un tema centrale per le aziende odierne è altrettanto importante e sfidante riuscire poi a trattenerli, mantenendo viva l’attrattività della fase iniziale, trasformandola in un rapporto sincero, fatto di richieste, obiettivi, strategie ma anche di attenzioni, cura e fiducia.
Siamo nell’era delle grandi dimissioni, del quiet quitting, del work-life balance prima di tutto e allora quanto occorre investire in termini di retention? Esser pronti ad accogliere i nuovi ‘talenti’, affiancarli e guidarli, farli sentire parte di un tutto, mantenerli ingaggiati e motivati, permetter loro di sperimentare e scoprire nuovi interessi, nuove passioni: saranno queste le grandi sfide che le organizzazioni odierne si ritroveranno ad affrontare!
Anastasia Santilli, Organizational Consultant, Mylia