Intervista a Riccardo Mattion, Direttore Risorse Umane presso PittaRosso.
Come va? Che periodo stai vivendo dal punto di vista lavorativo?
Spesso mi trovo a rispondere a questa domanda con un non meglio precisato “non so bene che cosa rispondere”, poi però penso all’enorme lavoro fatto in azienda negli ultimi 2 anni, a tutti i nostri collaboratori che hanno reagito e stanno reagendo in maniera esemplare alla pandemia e alle asperità che sta attraversando l’Azienda, e subito la risposta “bene dai, considerato il tutto, bene!” si fa spazio.
Quale consiglio daresti a chi si approccia al tuo stesso lavoro?
Ritengo il mio lavoro il migliore del mondo: credo che i Direttori HR, mai in anni come questi, si stiano meritando la candidatura alla beatificazione! Potrei consigliare di approcciarsi a questo lavoro solamente se si ha una spiccata attitudine a mettere gli altri in condizione di fare cose che prima non facevano, in modo da apprezzarne gli effetti. Faccio riferimento in particolare alla gestione delle risorse: solo se si è davvero interessati agli altri si possono ottenere risultati interessanti con le persone.
Quale è a tuo avviso la competenza trasversale “più utile” in questo periodo storico? E perché?
Mai come in questo momento ritengo che il “mantenere i nervi saldi” sia la principale competenza da cui i Manager non possano assolutamente esimersi. Mai come in periodi come questo (speriamo ogni 100 anni, non di più), i collaboratori hanno necessità di riferimenti fermi e rassicuranti!
E come si allena secondo te Riccardo un manager a “mantenere i nervi saldi”? Quali azioni possono attivare le aziende per supportare i manager?
L’Intelligenza emotiva gioca ha un ruolo fondamentale nel mantenere i nervi saldi, e si allena lavorando su queste aree:
- Consapevolezza di sé
- Autoregolamentazione
- Motivazione
- Competenze sociali
Anche le aziende giocano un ruolo fondamentale, dovrebbero parlare di più con le prime linee, confrontarsi in maniera attiva e continuativa, condividere informazioni e linee guida con regolare frequenza.
Quale è la competenza trasversale “più rara” nelle risorse? E nei manager?
Difficile a dirsi, la flessibilità? Qui cambiano gli scenari, i capisaldi, le certezze, si sale e si scende a velocità vertiginose, meglio essere flessibili e vale per tutti i livelli! Dal manager all’employee alleniamo la flessibilità dando esempi autorevoli, creando ecosistemi agili, veloci, collaborativi, responsabili. Partire da percorsi di coaching e team coaching per meglio far affrontare e vivere il cambiamento. In passato ho anche sperimentato percorsi formativi interessanti utilizzando il teatro d’improvvisazione, ora potrebbe essere particolarmente utile!
Quale è una domanda che ti stai ponendo da tempo per la quale non trovi una risposta
A quando la normalità e la rinascita? Come ti immagini la rinascita? Nelle aziende cosa succederà?
Le Aziende per rinascere dovranno essere veloci ad interpretare il cambiamento con leadership agili, creative ed innovative mettendo al centro la persona.
Negli anni hai percepito di contribuire al cambiamento delle persone?
Far cambiare la persone, o meglio, far cambiare i loro comportamenti, è la grande sfida di chi fa il mio mestiere, e devo dire che le crescite interne, che prediligo, vanno proprio in direzione del cambiamento, del miglioramento. Anni fa, ad esempio, introdussi un Manager, bravo sebbene decisamente “ruvido”, ad un percorso di Coaching, innovativo sia per lui che per l’Azienda presso cui rivestiva un ruolo apicale e dove non erano (ancora) stati utilizzati strumenti consolidati di investimento sulle risorse. Bene, dopo alcuni anni ne è diventato il Direttore Generale!
Quando i percorsi di formazione hanno successo?
Quando la formazione non è un “mordi e fuggi”, quando è generata e veicolata dai manager e in primis dai vertici aziendali, quando costituisce questione culturale e non una moda passeggera. Possiamo quindi parlare Riccardo di Sponsorship forte dall’alto e Cultura aziendale? Certo, o c’è quella, o tutto scivola.