Open Innovation e contaminazione in azienda
Ne abbiamo parlato con Michele Serra, Business Partner Director in Talentia
1. Quali sono le principali sfide che Talentia sta affrontando nel mercato di oggi?
La mission di Talentia è aiutare le aziende nella digitalizzazione dei processi HR e Finance. Molte organizzazioni faticano ad adottare tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale per mancanza di competenze interne e costi elevati. La sfida per Talentia è proporre soluzioni software innovative e accessibili che permettano alle aziende di innovare e di crescere, rispondendo alle nuove esigenze in tema HR. Temi come l’employee experience, la riduzione del turnover, l’attrazione dei talenti, l’utilizzo di analytics sono prioritari per le risorse umane. Talentia, con un approccio personalizzato e su misura per le esigenze di ogni azienda, supporta i suoi clienti nell’affrontare queste sfide con funzionalità dedicate e allineate ai trend tecnologici.
2. Perché avete deciso di progettare un format così particolare come un Hackathon? Era la 1° volta?
Il format dell’Hackathon ci è sembrato il migliore per coinvolgere la nostra rete di partner nel disegno di possibili soluzioni a use case HR da includere nella nostra roadmap di sviluppo. Il punto di vista e le competenze dei professionisti che lavorano ogni giorno con i clienti e implementano le nostre soluzioni sono fondamentali per noi e ci aiutano a intercettare needs e richieste funzionali che concorrono ad arricchire la nostra offerta.
3. Quali sono i principali obiettivi che vi siete prefissati e qual è stata l’architettura dell’ Hackathon?
Gli obbiettivi principali erano molteplici: primo fra tutti collettare dai consulenti dei Partner feedback e need tecnologici e funzionali provenienti dai clienti; in seconda battuta condividere una roadmap di prodotto che accolga e soddisfi tali requirements di mercatoL’Hackthon noltre è stata un’opportunità per creare community e network nella rete partner, creando delle best practices di progetto che fondono le competenze di figure professionali differenti.
- Come avete selezionato i partecipanti e quali sono stati i loro feedback a fine giornata?
- Partendo dai vari profili tecnici e profili funzionali dei consulenti dei Partner, il nostro interesse era creare un mix equilibrato di competenze utile a creare squadre che potessero collaborare e progettare percorsi innovativi. Il feedback raccolto è stato di vero entusiasmo, molti si sono interessati al format volendolo riproporre all’interno delle loro aziende.
4. Quale è a tuo avviso la competenza trasversale “più utile” in ambito Innovation? E perché?
Certamente abbiamo potuto osservare che la competenza chiave per questo genere di attività è l’inclusione verso il pensiero creativo altrui, coniugato alla capacità di saper lavorare in team e per obbiettivi.
5. Quale è la competenza trasversale “più difficile” da allenare e perché?
La competenza abilitante è l’ascolto prima di tutto e la comprensione di schemi creativi alternativi.
Salvatore Caputo, Training Developer, Mylia