Intervista ad Alberto Ferraris, Professore Ordinario in Economia e Gestione delle Imprese presso l’Università degli Studi di Torino. 

Siamo reduci dalla recente presentazione del suo nuovo libro “Smart Leadership Canvas. Come guidare la rivoluzione dell’Intelligenza Artificiale con il cuore e il cervello” presso il Microsoft Technology Center di Milano insieme al Ceo di Microsoft Italia Vincenzo Esposito.

All’inizio del 2024 ci stiamo chiedendo ancora “Qual è la prospettiva manageriale con cui affrontare l’impresa 5.0 e la rivoluzione dell’intelligenza artificiale?”. L’equilibrio tra il cuore e il cervello sembra essere l’elemento fondamentale per far emergere e delineare un nuovo profilo di un vero leader “smart” in grado di condurre le persone ad affrontare e gestire le sfide che l’intelligenza artificiale riserverà nel prossimo futuro

Professor Ferraris, l’Intelligenza Artificiale sarà sempre più un vantaggio competitivo e i leader di oggi saranno chiamati a investire in questa direzione. Quali sono le prime proposte, iniziative e sfide che un leader deve implementare e attuare per guidare un’organizzazione orientata all’intelligenza artificiale?

L’Intelligenza Artificiale può essere considerata come uno straordinario acceleratore e,grazie all’incorporazione della tecnologia nei processi aziendali, rappresenta un potenziale strategico considerevole per le organizzazioni che ambiscono ad ottenere un vantaggio competitivo nell’era digitale. Tuttavia, l’integrazione tra AI e processi decisionali costituisce un percorso complesso comportando significativi cambiamenti nelle modalità operative e nella gestione dei collaboratori. Le imprese dovranno, infatti, cercare di instaurare una vera e propria “alleanza” tra questi ultimi e l’Intelligenza Artificiale. Da un lato, questi sistemi intelligenti saranno in grado di analizzare grandi quantità di dati e suggerire soluzioni, dall’altro, le persone dovranno contribuire con intuizioni e ragionamento etico. Quindi, la potente leva dell’IA spinge anche i leader ad una trasformazione personale e dovrà lavorare molto sull’engagement dei propri collaboratori, incoraggiando l’attiva partecipazione di tutti gli attori coinvolti nel cambiamento. Non solo. Lo Smart Leader dovrà essere pronto a comunicare in modo efficace e trasparente questo cambiamento epocale guidando le organizzazioni nella giusta direzione e garantendo un utilizzo responsabile dell’Intelligenza Artificiale in sintonia con gli obiettivi strategici. Questo approccio, che possiamo definire olistico, consentirà alle organizzazioni di cogliere sicuramente numerosi vantaggi competitivi.

Quali sono le competenze richieste al leader ai tempi dell’Intelligenza Artificiale? I nostri leader hanno le competenze giuste o è necessario fare un’analisi e valutazione più attenta dei talenti in prospettiva?

I tempi si fanno duri per i leader che dovranno sviluppare un ampio e variegato set di competenze. Centrale sarà la capacità del leader di configurare il come verranno prese le decisioni e da chi e con che ruolo. Una recente ricerca di Harvard Business Review evidenzia come alcuni compiti saranno facilmente eseguiti dall’Intelligenza Artificiale (in alcuni casi l’uomo potrà svolgere la sola supervisione come accade nelle fabbriche intelligenti), mentre altri, sebbene apparentemente simili, richiedono ancora un forte intervento umano. La bravura del leader sarà identificare il confine della frontiera, definita frastagliata per le diverse configurazioni di collaborazione uomo-AI a seconda delle varie attività e processi decisionali, per poter sfruttare a pieno il potenziale dell’Intelligenza Artificiale e, ancora più importante, dovrà comprendere come questa frontiera muterà nel tempo e come si svilupperà l’interazione uomo-IA a seconda del contesto interno ed esterno dell’azienda.

Il leader “smart” dovrà poi sviluppare maggiormente l’etica, l’umiltà, l’empatia, l’adattabilità, la capacità di creare “purpose” con e attraverso i propri collaboratori, caratteristiche queste ultime da vero e propri “coach”. E questo è pienamente in linea con il nuovo ruolo “evoluto” dell’HR che dovrà supportare opportunatamente il business e i leader aziendali in tal senso.

Nel libro si parla di Leader Trasformazionali, chi sono e cosa dovrebbero fare i leader al cospetto della nuova Intelligenza Artificiale generativa?

Il leader, attraverso la sua capacità di identificare i cambiamenti necessari, dovrebbe creare una visione ispiratrice per i suoi collaboratori, coinvolgendoli nel processo di realizzazione, organizzando al meglio il lavoro ibrido assicurando il work life balance e dando feedback costanti. Uno dei miei stili di leadership preferiti – che penso sia di fondamentale importante nel contesto odierno – è proprio la leadership trasformazionale, concetto che si è evoluto negli ultimi 20 anni, il quale indica come il leader dovrebbe orientare i comportamenti dei collaboratori (non imporli), oltre che motivarli ad andare oltre le aspettative per raggiungere risultati di team più elevati. E quindi, dovrà cambiare il modo di organizzare il lavoro, assegnare obiettivi e compiti e valutare i risultati tenendo presente che probabilmente ci sarà un appiattimento di performance (fra i top e i low performer) quando i lavoratori inizieranno ad usare giornalmente ed in modo massivo l’Intelligenza Artificiale sul lavoro. A mio avviso i meccanismi incentivanti legati allo stipendio variabile dei manager dovrebbero tenere conto di KPI nuovi, ad esempio, quanti talenti ha sviluppato? quanti ne ha trattenuti? quante persone del team sono sotto stress cronico o addirittura sono finiti in burnout? E quindi, diventa sempre più fondamentale l’approccio “people” o “human” centrico che stiamo vedendo emergere nella maggior parte delle aziende. Così il leader smart incoraggia l’innovazione, la creatività e la crescita personale dei membri del suo team, stimolando il loro impegno e sviluppando una visione condivisa, il tutto con una forte attenzione alla sicurezza psicologica.

Rimane comunque necessario che ogni leader d’azienda consideri il contesto in cui opera, la cultura aziendale e il segmento di mercato che intende servire. Voi avete sviluppato un nuovo strumento, dunque, che cos’è lo “Smart Leadership Canvas”, come si usa e quali sono i benefici?

Il canvas che abbiamo sviluppato nel libro ha il grande vantaggio di rappresentare visivamente il modo in cui un leader opera in tale contesto, orientandolo allo sviluppo della propria leadership. Si tratta di uno strumento operativo di auto-valutazione per il leader che verrà utilizzato in sessioni formative avanzate di leadership development.

In conclusione, i benefici per i leader nell’utilizzo dello Smart Leadership Canvas sono l’aumento di consapevolezza di quello che devono fare per crescere e la messa a fuoco della collaborazione uomo-IA con la relativa execution.

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