HR oggi in equilibrio tra benessere, motivazione e valori aziendali.
Intervista a Barbara Trabucchi, HR Director, Ipsos
1. Quale è a tuo avviso la competenza trasversale “più utile” in questo periodo storico? E perché?
Sicuramente l’empatia. La profonda sintonia con i propri colleghi siano essi manager o collaboratori ci permette di capire i loro reali bisogni, cosa li motiva e cosa invece produce l’effetto contrario. Dai bisogni nascono le strategie e le azioni che un’azienda deve mettere in campo per mantenere un buon clima aziendale e per adeguarsi alle nuove necessità dell’organizzazione.
2. Negli anni hai percepito di contribuire al cambiamento delle persone?
Pensando al cambiamento di alcuni colleghi, in particolare ai manager, credo di aver contribuito sponsorizzando fortemente lo strumento del feedback 360. Si è infatti abituati a ricevere feedback dai propri manager ma non sempre si ricevono riscontri dai propri collaboratori e da colleghi di pari livello. Questo strumento permette quindi di ricevere una valutazione da parecchi punti di vista e fa riflettere su quali siano le aree da migliorare a seconda dei diversi interlocutori. Talvolta mi è capitato di vedere manager molto sopresi dai risultati emersi dai loro collaboratori (che si sentono più liberi di esprimersi poiché lo strumento garantisce la massima confidenzialità dei dati) e contenti di poter disegnare un piano di sviluppo individuale coerente con le reali esigenze emerse dai propri collaboratori.
3. Se avessi una bacchetta magica che ti consentisse di intervenire su una variabile aziendale cosa cambieresti?
Cancellerei le sovrastrutture a tutti coloro che non riescono a sradicare le loro abitudini di lavoro, i loro preconcetti e stereotipi. Sarebbe bello ogni tanto resettare e far ripartire tutti da zero in modo da far vedere le cose da differenti punti di vista e da potersi mettere più facilmente nei panni degli altri colleghi. Credo che questo aspetto sia fondamentale anche in riferimento alle differenti generazioni che oggi lavorano in azienda. Le risorse umane dovrebbero lavorare per trovare un linguaggio comune tra le generazioni ma soprattutto per valorizzare le esperienze e le competenze di tutti.
4. Cosa rifaresti nel tuo percorso lavorativo?
Sono stata estremamente fortunata perché nei primi anni di esperienza ho avuto la possibilità di focalizzarmi su ognuna delle differenti aree delle risorse umane. Sono partita dalla selezione in una società di assicurazione, passando poi per uno studio di formazione per poi approdare alla consulenza in una big five. Dopo tre anni, molto formativi, sono invece passata al mondo delle telecomunicazioni dove sono stata coinvolta nella ristrutturazione di un gruppo che all’epoca sarebbe dovuto passare da 500 a 200 persone. Sono stati anni pesanti da un punto di vista emotivo ma mi hanno permesso di poter vivere il mondo delle risorse umane a tutto tondo, completando la mia esperienza con la parte più hard delle risorse umane, quella che spesso ci viene delegata dai manager. Sono molto soddisfatta del mio percorso, dei piccoli successi ma anche dei fallimenti che mi hanno permesso di crescere, delle persone che ho trovato sul mio cammino e delle relazioni con i miei capi. Insomma, rifarei assolutamente tutto ma, professionalmente, presterei più attenzione al dato quantitativo sia in termini di accuratezza ma soprattutto di analisi. Inoltre, la maturità e la seniority ti aiutano ad affrontare con più serenità certe criticità, quindi più che rifare, rivivrei meglio e con minore stress ed ansia alcuni momenti/situazioni che qualche anno fa mi sembravano insormontabili.
5. Quale consiglio daresti a chi si approccia al tuo stesso lavoro?
Il consiglio è di non pensare che per questo lavoro siano necessarie solo le competenze soft, che sono assolutamente fondamentali, ma non più sufficienti. Ci vuole preparazione tecnica, competenze digitali ed apertura verso modalità ed approcci innovativi e differenti.
Spesso si tende a pensare che sia un lavoro per tutti ma non è così: ci vuole molta passione, amore per la propria azienda e consapevolezza che ogni singola decisione ha un impatto diretto su tutta l’organizzazione. Il focus del team HR deve essere sempre quello di mantenere un buon clima, un’elevata motivazione e di mantenere sempre vivi e saldi i valori aziendali.