Perché le aziende che investono in questi temi sono più innovative, produttive e competitive.

Intervista a Natascia Silvestri Jones, Executive Consultant, Certified Coach & Corporate Trainer, Work & Organizational Psychologist. Ricopre il ruolo H.R. Mgr dal 2020 in due aziende italiane, di proprietà estera, della famiglia von Liechtenstein. Da sempre si occupa di persone, prima come manager in aziende italiane, poi in multinazionali, ed in seguito come libera professionista, supportando diverse aziende in Italia ed all’estero.

1. Tra i vari temi che porti avanti, tra cui leadership al femminile e assertività al femminile, ci racconti il tuo punto di vista?

Questo tema mi sta molto a cuore e so che le mie parole potrebbero non essere ben accette da tutti. Dalle mie esperienze lavorative, ho notato che ci sono ancora pregiudizi verso le donne in posizioni di leadership e non sempre la colpa è degli uomini. Alcuni uomini in ruoli direttivi mostrano una mentalità sessista, spesso inconsapevolmente, ma ne ho incontrati altri che sono aperti a dare opportunità alle donne. Ho osservato che alcune donne si auto-sabotano a causa di bassa autostima, influenzata dal loro contesto familiare. Tuttavia, sono ottimista perché vedo un miglioramento: sempre più giovani donne talentuose stanno emergendo e il mondo sta cambiando in meglio. Le aziende ora richiedono coaching per donne destinate a ruoli importanti, cosa impensabile 20 anni fa.

 

2. Perché per le aziende è così importante oggi investire su temi DE&I?

Essere diverse significa essere uniche, irreplicabili, tutte speciali, cioè risorse preziosissime per le aziende e, soprattutto, per l’umanità intera. Va anche un po’ di moda parlare di DE&I, purtroppo anche senza conoscerne davvero le ricchezze e le sfide. Il concetto di Diversità, Equità e Inclusione (DE&I) è cruciale per il successo aziendale e l’etica sociale. La consapevolezza e l’impegno verso il DE&I possono migliorare il benessere dei dipendenti, attrarre talenti e costruire una comunità. Le aziende che adottano DE&I dimostrano migliori performance economiche e una maggiore innovazione.

 

3. Il tuo vissuto ti ha sempre portato a viaggiare molto e a conoscere diverse realtà, in Italia come siamo messi in tema di parità di genere?

Questa è una domanda difficile, perché non siamo l’unico paese con criticità, anche se, come dicevo prima, siamo in miglioramento. I paesi dove ho lavorato e che ho trovato nettamente avanti sono i paesi scandinavi (in primis Danimarca) ed i Paesi Bassi. Parere controverso invece verso un paese a cui noi spesso guardiamo: gli Stati Uniti. In America ci sono moltissimi stati che sono messi molto peggio di noi in quanto a parità di genere, alcuni in maniera trasparente, altri “travestiti” da paritari, ma che, nella realtà, non lo sono per nulla; le statistiche positive si basano sui dati trainanti di pochi stati. Un’altra area molto interessante da analizzare sono i paesi medio orientali, su cui spesso vige lo stereotipo e l’ignoranza: le donne imprenditrici sono il 15% (in Italia siamo attorno al 20%), la metà di queste possiede aziende con almeno 100 dipendenti!

Infine, se vogliamo stupire i molti, quanti di noi sanno che in Botswana, Uganda e Ghana circa il 40% delle aziende appartiene ad imprenditrici donne e che l’Africa sta salendo nelle percentuali di donne in posizioni di leadership in maniera esponenziale?

 

4. Perché hai scelto di partecipare ad un corso sulla Diversity Equity & Inclusion?

Mi impegno nella consulenza DE&I per tre ragioni principali: empatia, formazione continua e responsabilità etica. Vivendo e lavorando in diversi paesi, ho sperimentato personalmente la diversità e la disuguaglianza. Credo che un buon consulente debba aggiornarsi costantemente per offrire strategie attuali e pertinenti. Infine, mi sento eticamente obbligata a promuovere l’inclusione e la diversità, specialmente dove le politiche attuali non le sostengono, per garantire un futuro migliore alle nuove generazioni. La necessità di DE&I è urgente e richiede impegno quotidiano, come dimostra l’esigenza di contrastare pregiudizi e discriminazioni nella vita di ogni giorno.

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