Mettere in pratica la creatività è una delle urgenze del nostro tempo

La crescente importanza del creative thinking

Quando nel 2023 il creative thinking è stato incluso tra le core skills nel report Future of Jobs del World Economico Forum, seguendo l’analitycal thinking al primo posto, in pochi si sono stupiti. Infatti, non è una sorpresa che la comunità internazionale stia assegnando un ruolo sempre più importante alla creatività, skill che ha sempre rappresentato un tratto distintivo della natura umana, in contrapposizione con l’Intelligenza Artificiale (un contrasto che con lo sviluppo della Gen AI appare sempre più sfumato).

Ciò che stupisce è la diffusa confusione su come definire la creatività e questo smarrimento sembra ostacoli gli interventi volti a svilupparla. Sempre secondo il World Economic Forum, le aziende coinvolte nella ricerca (prevalentemente grandi imprese e multinazionali) affermano che l’importanza del creative thinking aumenterà del +73% nei 5 anni tra 2023–2027, tuttavia le stesse aziende non aumentano le ore spese in formazione al riguardo. In molti quindi si chiedono: com’è possibile sviluppare concretamente la creatività per coinvolgere intere organizzazioni e non solo pochi “talenti”?

Due considerazioni:

  • La creatività è un concetto concreto. In questo articolo non condurremo una disquisizione su diverse possibili definizioni, ma prenderemo in esame una definizione dalla letteratura scientifica (quella di Mumford & Gustafson) per comprendere come applicarla nel lavoro.
  • Il creative thinking è sempre più svincolato dagli stereotipi che lo hanno caratterizzato negli ultimi secoli. Non pare più appannaggio esclusivo di pochi eletti, semidei istrionici, artisti pensierosi e solitari. Sembra piuttosto un’abilità che ogni essere umano può sviluppare, attraverso la valorizzazione del proprio peculiare modo di essere e il dialogo con gli altri. Infatti, la ricerca ha riscontrato un’influenza positiva della collaborazione tra persone con diversi background formativi sulla creatività (Dijk et al., 2012). Inoltre, uno studio di Hunter et al. (2007) ha evidenziato quanto fattori come il clima lavorativo siano importanti per il processo creativo, in particolare: supporto tra pari, stimolazione intellettuale, chiarezza della mission.

Una definizione della creatività

Secondo la definizione di Mumford & Gustafson (1988, 2007) la creatività può essere definita come “la produzione di soluzioni originali, di alta qualità ed eleganti a problemi complessi, nuovi e senza soluzioni pre-costituite (ill-defined problems).” Di seguito proviamo ad analizzarla.

La produzione di soluzioni

Salta all’occhio un carattere essenziale della creatività: include una produzione di qualche genere, non necessariamente dal punto di vista economico. Questo aspetto è probabilmente il motivo per cui in diversi corsi sul pensiero creativo viene suggerito di fare numerose prove prima di raggiungere un determinato risultato, senza la paura di sbagliare, utilizzando la strategia trial and error. La possibilità di esplorare e sperimentare liberamente è un’importante acceleratore della creatività, mentre l’assenza di una fase esplorativa rappresenta uno degli ostacoli del processo creativo.

…di alta qualità…

  • La parola qualità suggerisce che la produzione di cui parliamo sia svincolata dall’aspetto quantitativo. Per migliorare la qualità è utile svolgere un’analisi approfondita del bisogno di partenza e del contesto, in modo da cogliere le caratteristiche chiave necessarie ad attrarre e soddisfare uno specifico target. Tuttavia, è spesso necessario non rimanere eccessivamente ancorati al contesto di partenza per aprire nuove prospettive e “immaginare” qualcosa di diverso. “non puoi risolvere un problema allo stesso livello in cui è stato creato. Devi sollevarti al di sopra, al successivo livello.” (Albert Einstein)

…ed eleganti…

L’eleganza è in grado di sedurre i nostri processi cognitivi, facilitando la memorizzazione e il coinvolgimento emotivo. Essa talvolta dipende dalla sperimentazione di forme essenziali che possano far vivere un’esperienza umana. Non è dunque indispensabile essere artisti per creare qualcosa di elegante. È utile invece saper osservare, ascoltare e analizzare la realtà liberi dai nostri schemi abitudinari.

…a problemi complessi, nuovi e senza soluzioni pre-costituite.

  • Non spenderemo parole sul tema della complessità in questa sede, ma è interessante fare un riferimento sul concetto di ill-defined problems. Si tratta di problemi per cui non esiste una singola soluzione, che generano spesso un senso di smarrimento. Siamo stati abituati dal sistema educativo e dagli strumenti digitali che utilizziamo (ad esempio google e l’AI) a trovare sempre una Ma se non fosse così facile? In questi casi, come possiamo stimolare la creatività? La letteratura scientifica ha inizialmente risposto a questa domanda approfondendo il pensiero divergente, ovvero la capacità di generare una varietà di diverse idee a partire da un’informazione stimolo (Guilford & Hoepfner, 1971). Tuttavia, attualmente la ricerca si sta spostando al processo creativo nel suo complesso, includendo altre tipologie di pensiero. Infatti, difronte a ill-defined problems, la sfida non consiste solo nell’elaborare un’ampia varietà di idee diverse (con il pensiero divergente), ma anche nel convergere verso una soluzione condivisa, coerente alla strategia aziendale, utile al suo sviluppo.

Luca Gammarota, Learning & Development Manager, Mylia

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