Migliorare l’experience delle persone nel contesto lavorativo

  1. Lo scenario

Consapevoli della complessità del mondo in cui viviamo: frenetico, vorticoso, ricco di doveri, di aspettative da non deludere, di prestazioni sempre alte da mantenere, quante volte ci capita di fermaci e chiederci se siamo felici? E quante volte ci capita di ricevere questa domanda da famigliari, amici, colleghi, responsabili?

Non è una riflessione banale, soprattutto se pensiamo a quale velocità ci muoviamo ogni giorno, presi dalla quotidianità e da una mole esagerata di attività da portare avanti: un puzzle dal difficile incastro! Una condizione in cui prendersi del tempo per sé stessi diventa un lusso, figuriamoci poi se per pensare, per riflettere sugli aspetti più profondi della nostra vita.

Se guardiamo al mondo del lavoro, i dati in Italia non appaiono rassicuranti: l’ultimo Rapporto Gallup sostiene che il 25% dei lavoratori risulta essere attivamente disimpegnato mentre quasi la metà di tutti i dipendenti (46%) afferma di essere stressato e un quarto (25%) dichiara di aver provato molta tristezza il giorno precedente; inoltre, il 41% che sta esaminando opportunità o cercando attivamente un nuovo lavoro.

  1. Pillole di Felicità: ascolto attivo, supporto e guida all’interno delle Organizzazioni

Nonostante ci sia ancora molto da fare, il nostro osservatorio Mylia attesta che le Organizzazioni sono oggi consapevoli di quanto un buon clima di lavoro ed il benessere psico-fisico delle persone siano aspetti fondamentali e fondanti di una cultura organizzativa di valore. Sempre più caro è il tema del TEMPO, da tutti bramato e ricercato, rispetto al quale continua ad essere necessario l’investimento sul work-life balance per le aziende, con lo scopo di mantenere la flessibilità conquistata negli ultimi anni e non retrocedere e cedere a comportamenti guidati dal “controllo a tutti i costi”. Anche l’ASCOLTO oggi è un argomento valoriale forte, posto dai collaboratori tra i primi bisogni nel contesto lavorativo, forte leva di retention; vengono apprezzati i momenti di confronto e si lavora sempre più sull’ importanza del feedback, quello costruttivo e motivante, e sull’ascolto attivo, quello profondo ed attento. Negli scenari più strutturati la possibilità di ascolto viene amplificata ed entrano in gioco figure esperte, Psicologi del lavoro, che in ottica di supporto e accompagnamento guidano le persone nel superamento di situazioni difficili. E che dire se poi un’Organizzazione è così all’avanguardia da avere al suo interno un Chief Happiness Officer, una figura interamente dedicata al benessere e alla felicità delle proprie persone?!

  1. Essere felici a lavoro: quali benefici?

Stare bene all’interno del proprio contesto lavorativo è di fondamentale importanza per le persone e per le organizzazioni stesse. Il Rapporto Mondiale sulla Felicità 2024 evidenzia che il benessere psicofisico nel contesto lavorativo è cruciale. Fattori come la salute mentale, il supporto sociale e la percezione della libertà individuale sono strettamente correlati alla felicità sul lavoro. Recenti studi hanno inoltre dimostrato che i lavoratori felici sono più produttivi, creativi e impegnati e questo fa sì che le organizzazioni che promuovono il benessere dei dipendenti tendono ad avere migliori livelli di engagement, di produttività e di conseguenza una maggiore soddisfazione dei clienti. Infine, la sfida è anche personale e per raggiungere la felicità spesso occorre anche una grande dose di coraggio!

Anastasia Santilli, Learning Designer, Mylia

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