Intervista alla sindaca di Tolfa, Stefania Bentivoglio.
Come nasce l’idea dell’Accademia della Catana e che ruolo ha avuto il Comune nel promuoverla?
L’Accademia della Catana nasce in seno alla LINEA B del Bando ministeriale “BORGHI” che richiedeva una misura specifica che potesse valorizzare i borghi italiani.
E così, abbiamo iniziato a pensare a quale potesse essere una idea spendibile e realizzabile, ma soprattutto una idea che potesse essere a misura del nostro borgo, a misura di TOLFA.
L’Italia è costellata di numerosissimi borghi e la forza di ciascuno di essi è rappresentata dalle specificità e dalle peculiarità. La ricchezza vera sta nelle differenze e nelle capacità di promozione delle stesse, tale che ogni borgo possa rappresentare un unicum nel suo complesso.
E così… nasce l’idea di investire nella formazione sul mestiere più tradizionale, celebre e reale che Tolfa ha sempre posseduto e che ancora possiede, per il quale il paese è conosciuto con fama mondiale e per il quale numerosi visitatori scelgono di venire per acquistare la celebre borsa, al mondo conosciuta come la “Tolfa”.
Analizzando bene, non abbiamo fatto altro che comprendere cosa abbiamo già e provato a costruire un percorso da tale materiale.
Qual è stato, secondo lei, il valore aggiunto della collaborazione con Mylia e Adecco?
Grazie a Mylia abbiamo avuto modo di impostare un lavoro professionale sull’avvio della scuola. In particolare, Mylia ha fornito le professionalità umane che attraverso il dialogo hanno saputo conciliare le esperienze del luogo, valorizzarle e includerle nel processo attivamente, misurandosi con le necessità attuali amministrative e burocratiche.
Strutturare corsi di formazione non appartiene naturalmente ai compiti gestionali di un piccolo comune, la presenza di una azienda tale, ha permesso di agire con sicurezza e stabilità.
Cosa rappresenta per Tolfa il passaggio da una tradizione artigiana a un’Accademia strutturata e formativa?
E’ un procedimento in corso che va ancora sostenuto e adeguato. Oggi abbiamo dei corsi intensivi e importanti, veicolati dai nostri artigiani, ma ancora non completamente autonomi; immaginiamo in futuro una scuola stabile che possa avviare direttamente alla carriera lavorativa così da poter incentivare le botteghe tradizionali, vera arte e vera ossatura dei nostri borghi.
Intervista a cura di Anita Caruso, Learning Project Manager, Mylia